Trenque Lauquen di Laura Citarella: recensione
Recensione di Trenque Lauquen di Laura Citarella.
Trenque Lauquen della regista argentina Laura Citarella è sicuramente uno dei film più interessanti presentati nella sezione Orizzonti di Venezia 79: un’opera di quattro ore e dieci minuti molto particolare, certamente non facile, ma alquanto straordinaria.
Laura (Laura Paredes) è una donna molto impegnata: è una botanica che lavora allo stesso tempo per l’università, per il Dipartimento dei Trasporti del governo e anche per una radio. Misteriosamente scompare mentre si trova nei pressi di Trenque Lauquen. Due uomini, il suo fidanzato Rafael (Rafael Spregelburd) e il suo collega-amante Ezechiele (Ezequiel Pierri), ripercorrono i suoi movimenti nel tentativo di trovarla. Mentre Rafael collega la sua scomparsa al lavoro, ovvero alla ricerca di una pianta rara e forse allucinogena, Ezechiele pensa invece sia dovuta ad una serie di lettere d’amore che la donna ha ritrovato nascoste tra i libri di una donazione alla biblioteca universitaria. A tutto ciò si aggiungerà anche la possibile scoperta di un mostro nel lago.
Trenque Lauquen è diviso in due parti: nella prima vengono presentati una serie di indizi superficiali che invece di portare a Laura ne infittiscono l’enigma; nella seconda i ricordi di Ezechiele permettono invece di entrare più a fondo nei pensieri della protagonista (ma essendo mediata dai suoi sentimenti per lei, la sua visione della donna risulterà non completamente centrata). È quindi naturale che il “racconto” si evolva nel cercare di risolvere questo rebus che si fa sempre più avvincente. Non a caso dico “racconto” perché la regista dà vita al suo film come se stesse scrivendo un’opera letteraria, prendendosi tutto il tempo necessario per aggiungere tutti quei piccoli particolari che rendono la prospettiva sempre più ampia. Questo però necessita da parte dello spettatore di un notevole sforzo di focalizzazione per non perdere la visione d’insieme e per tentare di risolvere i misteri che albergano nel cuore dell’esistenza umana.