Titans: su Netflix tutti vogliono essere Robin
Recensione di Titans, serie tv su Netflix.
Non sono mai stato un patito dei supereroi. Ma Batman mi ha sempre affascinato. Perché? Perché non ha nessun (vero) superpotere. Bruce Wayne è il vero vendicatore tra i vendicatori, mortale tra i mortali. E mi sono sempre piaciuti anche i suoi “cattivi” amici e gli acerrimi nemici. È quindi scontato dire che quando ho letto che Titans aveva come protagonisti dei personaggi riuniti sotto l’ala protettiva del (in)fido Robin, beh, sapevo che questa serie tv non mi avrebbe deluso. E infatti non l’ha fatto.
Titans è una series cazzutissima, con una regia assolutamente magnetica, attenta ai dettagli e alla resa “fisica” dei tratti psicologici dei personaggi. I tre ideatori, Akiva Goldsman, Geoff Johns e Greg Berlanti, fanno un lavoro certosino e coraggioso, intrecciando più fili narrativi e annodandoli episodio dopo episodio con un procedere che spinge lo spettatore a divorarsi bulimicamente la serie.
Recensioni serie tv disponibili su Netflix
Preso da solo l’ultimo episodio, che apre nuove prospettive oscure e assai allettanti in vista della seconda stagione, vale il “prezzo del biglietto”. Lascia spiazzati, storditi, meravigliati, anche un po’ intimoriti. L’undicesimo episodio cambia passo rispetto ai precedenti (tutti notevoli eh, sia chiaro!), configurandosi quasi come il prequel di una second season che adesso aspettiamo con trepidazione.
Bravi tutti gli interpreti, ben capitanati da Brenton Thwaites, che parte in sordina ma poi diventa l’assoluto leader di un prodotto che porta in primo piano i secondi, i cani sciolti e gli “aiutanti”. Un fortunato destino che si “appiccica” addosso ad una serie che merita senza dubbio le prime file del catalogo Netflix.