The Sisters Brothers di Jacques Audiard: la recensione

Recensione di The Sisters Brothers di Jacques Audiard, con John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal.

The Sisters Brothers scena filmScritto da Biancamaria Majorana.

Ispirato al romanzo del 2011 di Patrick deWitt, Arrivano i Sister, The Sisters Brothers di Jacques Audiard è un film che sin dal titolo preannuncia una storia fatta di contrasti e ossimori. Non un film western nella “miglior” tradizione del genere, ma un’opera dai toni più intimistici e introspettivi, pur senza tralasciare note che alternano agilmente dramma, parodia e commedia.  A dare forma a questo western “dallo sguardo europeo”, un cast hollywoodiano di prim’ordine: John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed.

Siamo nel 1850, in un’America in vorticosa trasformazione, e i fratelli Sisters, Eli (John C. Reilly) e Charlie (Joaquin Phoenix) sono due mercenari senza morale, abilissimi con la pistola, assoldati dal Commodoro del loro villaggio in Oregon per uccidere Herman Warm (Riz Ahmed), chimico in possesso di una prodigiosa formula per rendere visibili le pepite d’oro. Ma a precederli nella loro caccia c’è John Morris (Jake Gyllenhaal), detective ingaggiato per trattenere il fuggiasco fino all’arrivo dei due sicari.

Quattro personaggi per un lungo viaggio dal polveroso Oregon al sogno californiano, in una rincorsa fatta di imprevisti e incidenti, conditi da elementi in pieno stile western (sparatorie, saloon , scazzottate, ecc.), che si tramuta ben presto in un vero e proprio percorso di formazione.
Ognuno dei protagonisti è infatti alla ricerca di qualcosa: di un sogno di civiltà la coppia composta da Warm e Morris, di un ritorno alle cose semplici e familiari della vita i fratelli Eli e Charlie. Quest’ultimi, seppur uniti da un rapporto di viscerale fratellanza, sono l’uno l’opposto dell’altro: Eli si è perso dietro l’alcool e un’esistenza priva di speranze, mentre Charlie, imbranato e maldestro dall’animo sensibile, sogna di mettere fine alla sequela di omicidi che si sono lasciati alle spalle.
Se l’utopia della coppia Warm-Morris è troppo audace per diventare realtà (loro stessi resteranno “ustionati” dalla rincorsa ai loro sogni dorati), il progetto di vita di Eli e Charlie li condurrà a mettersi in discussione fino a tornare al luogo primigenio della loro infanzia, lasciato tanti anni prima per colpa di un padre violento e dissennato.

Jacques Audiard, rifuggendo ogni stereotipo, descrive tutti questi personaggi con dolcezza, adottando un punto di vista “laterale” attraverso inquadrature che, nei dettagli, ci parlano di uomini oltre ogni mitizzazione eroica, e trasformando la corsa all’oro nel selvaggio West in un viaggio iniziatico alla ricerca di se stessi.

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