The Midnight Sky di George Clooney: recensione
Recensione di The Midnight Sky di George Clooney.
Già da qualche anno la fanta-scienza ha lasciato il posto alla umana-scienza. Il genere sci-fi, che un tempo fantasticava su altri mondi e altre creature possibili dentro o al limite della nostra galassia, tra realtà altre e riflessi distopici, oggi è sempre meno praticato a favore di un “genere” parallelo che nella cornice del survival movie inserisce elementi e sentimenti che puntano sulla riflessione, la spiritualità, l’ambientalismo. Punto di rottura e di non ritorno, a ben vedere, è stato forse Interstellar di Chris Nolan.
Nello stesso filone di Gravity e Ad Astra, si inserisce anche The Midnight Sky di George Clooney, nella doppia veste di attore e regista. Il film riflette su un futuro possibile per il pianeta Terra, ambientando la vicenda nel (vicino e futuribile) 2049, non a caso lo stesso anno del riuscito e acclamato Blade Runner di Denis Villeneuve.
The Midnight Sky è un buon film, anche se lontano anni luce da altri film “simili”. Per George Clooney regista è l’occasione per confrontarsi con un genere non ancora praticato nella sua carriera dietro la macchina da presa. A ben vedere, Clooney pare voler scandagliare ogni volta un genere diverso, come in passato hanno fatto Howard Hawks o Stanley Kubrick. Dopo lo psycho killer di Confessioni di una mente pericolosa e il noir in bianco e nero Goog Night and Good Luck, dopo la commedia romantica In amore niente regole e il film politico Le idi di marzo, dopo il film storico con Monuments Men e la black comedy Suburbicon, con The Midnight Sky Clooney si butta sul genere dei film ambientati nello spazio con una storia a metà strada tra la Terra e l’Universo, sul filo di un contatto radio che potrebbe garantire la sopravvivenza della specie umana ormai decimata a poche unità.
The Midnight Sky è un film edificante, di quelli che non se ne vedono quasi più nel cinema contemporaneo, di quelli che sanno un po’ di fiaba disney e un po’ di cinema classico. La vita e la morte, uno scienziato malato terminale e una bambina rimasta a sorpresa su un pianeta Terra malato, una nuova possibilità di rinascita lontano dagli orizzonti noti da millenni. The Midnight Sky non aggiunge nulla a quanto abbiamo già visto in passato in film che tra l’altro cita come Gravity dell’amico Alfonso Cuaron, Interstellar di Nolan, l’irraggiungibile 2001 Odissea nello spazio di Kubrick. Ma non per questo, gli manca quel quid che lo rende un film da vedere. Clooney non vuole strafare, e in questo fa bene, realizzando un’opera che dà speranza e bellezza ai nostri occhi stanchi.