Sfida al presidente – The Comey Rule: recensione miniserie
Recensione di Sfida al presidente – The Comey Rule.
Eminenza grigia e patriota, colluso e puro, deus ex machina e vittima del sistema. James Comey, direttore dell’FBI, è l’esempio di chi rimane incastrato nel tritacarne del sistema politico, americano in questo caso, ma in realtà tutto il mondo è paese. Un buono che doveva catturare i cattivi che si ritrova a fare il gioco e il lavoro sporco nel cambio della guardia alla Casa Bianca. Dopo Barak Obama sale al potere Donald Trump e Comey viene messo alla berlina. Ne uscirà macchiato o pulito?
Sfida al presidente – The Comey Rule, miniserie in due lunghe puntate (praticamente due film) su Sky Atlantic e Now Tv, è un political drama palpitante e coinvolgente con un primo episodio che prepara egregiamente la strada al secondo, interamente incentrato su Donald Trump. Prodotta da CBS e trasmessa da fine settembre sulle tv americana e britannica, è un’opera dalla forte valenza politica, che vuole smuovere gli animi non solo dei cittadini statunitensi.
Sfida al presidente – The Comey Rule fila via come un proiettile, non conosce inceppamenti, tiene alta la tensione in modo ineccepibile. Ci ricorda The Post e Il caso Spotlight, ma è anche di più. E Jeff Daniels si conferma uno dei più grandi attori del cinema americano, uno di quelli che col tempo, invecchiando, è migliorato come una vino d’annata pregiatissimo.