Quanto basta: Falaschi, Marchioni e Solarino presentano il film
Venerdì 6 aprile, al Cinema Fiamma di Firenze, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del film Quanto basta di Francesco Falaschi. Sono intervenuti il regista e gli interpreti Vinicio Marchioni, Valeria Solarino e Luigi Fedele.
Protagonista del film è Arturo (Vinicio Marchioni), chef talentuoso ma non più di successo, litigioso, istintivo, i cui problemi di controllo dell’aggressività lo hanno addirittura portato in carcere per rissa. Ora deve scontare la pena ai servizi sociali tenendo un corso di cucina in un centro per ragazzi autistici dove lavora Anna (Valeria Solarino). Tra questi ragazzi c’è Guido (Luigi Fedele), un giovane che ha la sindrome di Asperger e una grande passione per la cucina. Di fronte alla “neurodiversità”, che non è inferiorità, di Guido, Arturo tende pian piano a mutare il proprio comportamento e a ridefinirsi come persona, soprattutto quando le circostanze lo obbligano ad accompagnare Guido a un talent culinario. Il viaggio, e non solo, saranno l’occasione per la nascita tra loro di un rapporto di amicizia e di fratellanza che cambierà la vita di Arturo e i destini di entrambi.
Girato a Chiusi, Quanto Basta è un film molto toscano, sia per i panorami mostrati che per la provenienza degli autori. “C’è molta toscanità, sin dagli autori. Il soggetto è scritto da me, Alessio Brizzi e Filippo Bologna, poi c’è anche Ugo Chiti alla sceneggiatura. Sin dall’inizio questo piccolo viaggio, che poi è un viaggio più psicologico che fisico, era pensato in Toscana. È una commedia scritta con grande piacere con Filippo e Ugo, con loro ho trovato una sintonia particolare, anche nel modo di far parlare i personaggi, di usare l’umorismo per stemperare i momenti più di emozione – ha detto il regista Francesco Falaschi – È un film che ha vari registri, c’è l’umoristico, a volte il satirico ma quanto basta, però c’è anche la pietas, la tenerezza. C’è il voler far conoscere il mondo di una persona, Guido, che ha questa forma di disabilità lieve, e per questo poco visibile, poco interpretabile, una terra di mezzo, borderline sui temi di socialità, amore, lavoro. L’altro personaggio, Arturo, è un borderline vero, uno d’istinto, che deve accudire una persona che ha delle difficoltà conclamate. Curando l’altro in realtà cura se stesso, si aiutano un po’ a vicenda”.
Un film pieno di sincerità e delicatezza anche grazie alla frequentazione e alla conoscenza di un vero gruppo di ragazzi affetti dalla Sindrome di Asperger. “Ha contato moltissimo la frequentazione che abbiamo avuto con un gruppo di ragazzi con Sindrome di Asperger di Roma. Sono stati entusiasti d’entrare come “consulenti” per il film e la bravura degli attori è stata nell’incontrarli, nel diventarci amici, in particolare Luigi Fedele che ha fatto un grande lavoro di contaminazione, davvero bellissimo. E questi ragazzi erano consapevoli d’essere ispiratori di un personaggio. Il risultato è qualcosa di molto credibile e realistico” ha detto il regista.
Ovviamente, poi, c’è il tema della cucina, che oggi, soprattutto in tv, va molto di moda, tutti la guardano e piace un po’ a tutti. “Sì, si prende un po’ in giro anche la cucina stellata e televisiva, questa insofferenza verso chef esaltati, che diventano anche politologi e tuttologi. C’è anche questo aspetto nel film, ma il centro è quello che mette in relazione un neuro tipico con un neuro atipico – ha detto Falaschi – Per la figura del cuoco l’ispirazione è venuta da “Kitchen Confidential” di Anthony Bourdain, uno dei primi libri di un cuoco che racconta il dietro le quinte delle cucine, errori, orrori, erranze, quando ancora non andava di moda come oggi”.
Sono quindi intervenuti i tre interpreti principali di Quanto basta, ciascuno raccontando come ha affrontato il proprio personaggio e la relazione con questo vero gruppo di ragazzi Asperger.
Luigi Fedele: “Ero molto eccitato dall’idea di poter fare un personaggio così diverso da me. Perché in tutto ciò che è diverso c’è un arricchimento e una crescita che trovo molto interessante. Inizialmente ho cercato di studiare il personaggio documentandomi, ho visto alcuni film, alcuni documentari e ho cercato di riprodurre, partendo dall’esteriorità, le relazioni con il corpo e il linguaggio. In una seconda fase abbiamo sentito l’esigenza di avere un’esperienza diretta con questi ragazzi, quindi abbiamo fatto vari incontri in diversi centri in cui c’erano ragazzi autistici e Asperger. E lì c’è stato lo scambio più intenso, perché conoscendo la purezza e la sensibilità di questi ragazzi ho provato ad indagare anche nella loro interiorità, che non si vede in gesti e parole. Quindi è stata un’esperienza molto forte soprattutto dal punto di vista umano”.
Vinicio Marchioni: “Per me è stato più facile, nel senso che mi sono più dedicato all’ascolto con questo gruppo di ragazzi. E lavorando tanto con Luigi, mi sono trovato facilitato dal bellissimo lavoro che stava facendo lui. Avere sul set dei veri Asperger ci ha aiutato davvero molto”.
Valeria Solarino: “Il momento più interessante è stato il come relazionarsi ai ragazzi Asperger. Perché ciascuno è diverso dall’altro, ciascuno ha le proprie peculiarità. Avevo timore di come relazionarmi e come consiglio mi hanno detto di affidarmi a loro, di aprirmi, di dimenticarmi quei pregiudizi e preconcetti che si hanno nell’incontro con l’altro. Così sono riuscita ad entrare in relazione con loro anche fuori dal ciak. Questa è stata la cosa più delicata ma anche più affascinante. Credo che una delle cose più belle del film sia che alla fine tutte queste diversità che hanno i personaggi improvvisamente diventano una ricchezza e loro diventano una famiglia, dove ognuno trova il proprio centro grazie all’aiuto dell’altro”.
In merito alla scelta di Luigi Fedele per una parte assolutamente non semplice, Falaschi ha affermato: “Ho fatto provini sia con ragazzi che avevano già dato prove cinematografiche sia con esordienti e altri ancora che erano un po’ nell’area dell’autismo. Poi in realtà già dal primo provino non c’è stata gara con Luigi. L’avevo visto in “Piuma” e mi era piaciuto, ma non mi sembrava vicino alla parte che avevo in mente. Invece, una volta incontrato, ho conosciuto un Luigi persona molto diverso dal Luigi attore. Poi col provino ho capito che aveva tutte le risorse per fare questo personaggio. E sono passato presto dall’interesse all’entusiasmo”.
Come detto in apertura, Quanto basta è stato girato in Toscana, tra Chiusi e le colline senesi. Interrogati sul loro rapporto con la Toscana, i tre attori si sono dimostrati tutti molto legati a questa terra.
Valeria Solarino: “Per me la Toscana è la mia seconda casa, passo metà del mio tempo in Toscana, in Maremma. Ho un rapporto molto forte con questa terra”.
Vinicio Marchioni: “La Toscana fino ad ora mi ha portato sempre molta fortuna, sia a livello personale che professionale. È già il secondo film che giro qui. Non si può non amare questa terra. Penso che nel film sia entrata moltissimo e Francesco Falaschi ha mostrato un tipo di Toscana, oltre lo stereotipo. Queste immagini della Toscana donano molta grazia al film”.
Luigi Fedele: “Anche se vivo a Roma praticamente da sempre, sono nato a Pisa e c’ho vissuto fino all’età di 4-5 anni. Poi anche per “Piuma” ho avuto a che fare con un altro regista toscano, Roan Johnson. Girare in posti così belli è magnifico e quando reciti ti porti dentro anche i luoghi che ti circondano”.
Quanto basta di Francesco Falaschi, con Vinicio Marchioni, Valeria Solarino e Luigi Fedele,
distribuito da Notorious Pictures, è al cinema dal 5 aprile 2018.