Premio Strega 2020: dozzina libri candidati. Trame e incipit dei 12 finalisti
Premio Strega 2020: trame e incipit dei 12 libri finalisti candidati alla vittoria.
Cresce l’attesa per la 74esima edizione del Premio Strega, tra i più importanti riconoscimenti nell’ambito della narrativa italiana. Ad ora in corsa ci sono 12 libri, uno più interessante dell’atro. La short list s’accorcerà ulteriormente il 9 giugno quando verrà annunciata la cinquina dei finalisti. Per il vincitore assoluto, invece, si dovrà aspettare il 2 luglio. Nel frattempo, ecco la dozzina dei libri finalisti candidati al Premio Strega 2020, ciascuno presentato con trama e incipit, in modo che possa venirci una gran voglia di comprarli e leggerli:
L’apprendista di Gian Mario Villalta (pubblicato da SEM)
Trama
Fuori piove, fa freddo. Dentro la chiesa, in un piccolo paese del Nord-Est, fa ancora più freddo. È quasi buio, la luce del mattino non riesce a imporsi. Un uomo, Tilio, sta portando via i moccoli dai candelieri, raschia la cera colata, mette candele nuove. Sistema tutto seguendo l’ordine che gli hanno insegnato, perché si deve mettere ogni cosa al suo posto nella giusta successione. Parla con se stesso, intanto, in attesa che sulla scena compaia Fredi, il sacrestano. Tra una messa e l’altra i due sorseggiano caffè corretto alla vodka.
Incipit
Zitto io, mi sto zitto, non sono affari miei, pensa Tilio mentre conta le candele, le poggia una vicina all’atra, finisce la prima riga, tra sé ripete non sono affari miei, occhio che va a finire come quell’altra volta. Una sola, un’unica volta ha detto la sua, ha dato l’idea, ma vedi poi, dice tra sè, come è andata. Attento che, se cade, la candela si rompe. Ha concluso la seconda riga. Adesso la terza, una sopra l’altra. A quest’ora c’è luce fuori, mica granché, con queste giornate che non fa che piovere. Da settimane. Pure un gran freddo. Maggio sembra novembre. scopri di più su questo libro
Ragazzo italiano di Gian Arturo Ferrari (pubblicato da Feltrinelli)
Trama
La vita di Ninni, figlio del dopoguerra, attraversa le durezze da prima rivoluzione industriale della provincia lombarda, il tramonto della civiltà rurale emiliana, l’esplosione di vita della Milano riformista. E insieme Ninni impara a conoscere le insidie degli affetti, la sofferenza, persino il dolore che si cela anche nei legami più prossimi. Da ragazzino, grazie alla nonna, scopre di poter fare leva sull’immenso continente di esperienze e di emozioni che i libri gli spalancano di fronte agli occhi. Divenuto consapevole di sé e della sua faticosa autonomia, il ragazzo si scava, all’insegna della curiosità e della volontà di sapere, quello che sarà il proprio posto nel mondo.
Incipit
Andavano sgangheratamente nella notte, il bambino e la nonna, sembravano due ubriachi. La nonna che oscillava di qua e di là a ogni passo per il peso della valigia, il bambino tenuto per mano che si spenzolava dall’altra parte. Fingeva di essere prigioniero e di voler scappare, era un gioco. “Dai su,” ripeteva la nonna, “dai Ninni su, andiamo, andòm.” Non era arrabbiata, aveva anzi piacere a vederlo così vispo, ma non voleva neanche perdere il treno. “Poi va a finire che scivoli e ti rompi una gamba.” C’era ghiaccio sul marciapiede e semmai era la nonna che rischiava davvero di cadere, con quella valigia da una parte e questo osmaro, questo furfante, dall’altra. scopri di più su questo libro
La nuova stagione di Silvia Ballestra (pubblicato da Bompiani)
Trama
Si narra che la Sibilla, adirata contro le fate che ballavano con i pastori, avrebbe scagliato loro le pietre che divennero poi il paese di Arquata: pietre destinate a rotolare drammaticamente di nuovo, durante il terremoto. Le sorelle Nadia e Olga si sentono a casa proprio qui, in questa terra che si muove, e che scendendo dai Sibillini verso il mare si fa campagna. Qui il loro papà ha trascorso la vita lavorando la terra, per questo ancora oggi la famiglia viene trattata con rispetto. Ma adesso tutto è cambiato. L’amore e il lavoro le hanno portate lontano, i figli sono cittadini del mondo. La gente vuole fragole e susine anche a gennaio. È una nuova stagione. E, per loro, è tempo di separarsi dalla terra.
Incipit
L’estate che le mie cugine vendettero la terra fu un’estate di particolare siccità. L’anno con meno pioggia degli ultimi due secoli. In compenso a luglio c’era stata una grandinata spaventosa sulla costa. Su un paio di paesi del sud delle Marche si era abbattuta una sassaiola di ghiaccio dalla zocche grosse come limoni. La spiaggia, dopo quella furiosa passata, era imbiancata manco fosse Natale. Tutte le tapparelle della finestre verso nord apparivano bucherellate come per effetto di mitragliate. Facciate di case da rifare, tettucci e cofani della macchine bugnati da piccoli crateri, foglie segate longitudinalmente, tendoni squarciati come da pugnalate, vetri delle finestre in frantumi. Era durato poco ma era stato stupefacente e, dopo, abitanti e turisti si aggiravano per le vie come se fossero stati flagellati, presi a schiaffi dal cielo. scopri di più su questo libro
Città sommersa di Marta Barone (pubblicato da Bompiani)
Trama
Il ragazzo corre nella notte d’inverno, sotto la pioggia, scalzo, coperto di sangue non suo. Chiamiamolo L.B. e avviciniamoci a lui attraverso gli anni e gli eventi che conducono a quella notte. A guidarci è la voce di una giovane donna brusca, solitaria, appassionata di letteratura, e questo romanzo è memoria e cronaca del confronto con la scomparsa del padre, con ciò che è rimasto di un legame quasi felice nell’infanzia felice da figlia di genitori separati, poi fatalmente spinoso, e con la tardiva scoperta della vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista. Chi era quello sconosciuto, L.B., il giovane sempre dalla parte dei vinti, il medico operaio sempre alle prese con qualcuno da salvare, condannato al carcere per partecipazione a banda armata?
Incipit
Questa storia ha due inizi: almeno due, perché, come tutto quello che ha a che fare con la vita, è sempre difficile stabilire cosa cominci e quando, quale vertigine di casi fortuiti esista dietro ciò che sembra avvenire all’improvviso, o quale viso si è girato verso un altro in un momento del passato dando il via alla catena accidentale di eventi e di creature che ci ha portato a esistere. Innanzitutto – questo posso dirlo con discreta certezza – sono nata. Era marzo e nevicava, e l’anno era il 1987. I miei genitori si erano incontrati solo un paio di anni prima e si sarebbero separati definitivamente tre anni dopo. scopri di più su questo libro
Giovanissimi di Alessio Forgione (pubblicato da NN Editore)
Trama
Marocco ha quattordici anni e vive con il padre a Soccavo, un quartiere di Napoli. La madre li ha abbandonati qualche anno prima, senza dare più notizie di sé, e lui vive quell’assenza come una ferita aperta, un dolore sordo che non dà pace. Frequenta il liceo con pessimi risultati e le sue giornate ruotano attorno agli allenamenti e alle trasferte: insieme a Gioiello, Fusco e Petrone è infatti una giovane promessa del calcio, ma nemmeno le vittorie sul campo riescono a placare la rabbia e il senso di vuoto che prova dentro.
Incipit
C’era stato un tempo in cui Petrone aveva fatto la differenza.
Terzino sinistro, recuperava il pallone e partiva, come un razzo, a testa bassa, dalla nostra area di rigore fino a quella avversaria. Dal cerchio di centrocampo, dove io giocavo, l’unica cosa che vedevo distintamente erano le suole bianche delle sue scarpe, che diventavano scie luminose e n’ero come ipnotizzato. Cercavo di seguirle ma era una questione di attimi, secondi e poi nulla più: s’alzava la polvere, marrone e fitta, e lui scompariva. scopri di più su questo libro
La misura del tempo di Gianrico Carofiglio (pubblicato da Einaudi)
Trama
Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario. Guido è tutt’altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza.
Incipit
– Che abbiamo oggi, Pasquale? – chiesi entrando in studio e pensando, nello stesso momento e per l’ennesima volta, che si trattava di un rituale di cui ero stanco.
– Vediamo… la Colella dovrebbe venire finalmente a pagare. Poi c’è il consulente tecnico del processo Moretti, la questione della lottizzazione; passa a prendersi le carte, ma dice che vuole parlare con lei cinque minuti. E alle sette una cliente nuova.
– Chi è?
Pasquale sfogliò, con il consueto lieve sussiego, il blocnotes a spirale che porta sempre con sé. Ognuno di noi ha qualcosa che lo identifica e in cui, se ne è consapevole, si identifica. Per Pasquale è il blocnotes. Li compra lui, senza metterli sulle spese di cancelleria dello studio, e li prende semrpe uguali, di un tipo fuori moda che si trova solo in una vecchia cartoleria polverosa e un po’ commovente, del quartiere Libertà. Hanno la copertina nera ruvida e il taglio lievemente colorato di rosso, come quelli che usava mio nonno. scopri di più su questo libro
Almarina di Valeria Parrella (pubblicato da Einaudi)
Trama
Esiste un’isola nel Mediterraneo dove i ragazzi non scendono mai a mare. Ormeggiata come un vascello, Nisida è un carcere sull’acqua, ed è lì che Elisabetta Maiorano insegna matematica a un gruppo di giovani detenuti. Ha cinquant’anni, vive sola, e ogni giorno una guardia le apre il cancello chiudendo Napoli alle spalle: in quella piccola aula senza sbarre lei prova a imbastire il futuro. Ma in classe un giorno arriva Almarina, allora la luce cambia e illumina un nuovo orizzonte.
Incipit
Non saprò mai dire se è Napoli o se sono io. Se mi grva addosso tutta assieme perchè sono stati giorni plumbei, pieni di paura e dubbi, e sospetto. Oppure se è davvero la vista del palazzaccio dall’altra parte del cancello, l’onda gialla che gonfia, la cupole sotto le nubi, architravi troppo pesanti perchè una donna sola possa reggerli. Se è fatta, la realtà, di terrazzi irraggiungibili, poteri irraggiungibili come li raccontano; oppure siamo solo noi in uno di quei giorni rari in cui, vestiti bene, affrontiamo le scale che ci cambiano la vita. scopri di più su questo libro
Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli (pubblicato da Mondadori)
Trama
Ha vent’anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, un’estate di Mondiali. Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo. Personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Come lui incapaci di non soffrire, e di non amare a dismisura.
Incipit
«Maria ho perso l’anima!
Aiutami Madonnina mia!»
Nero e ancora nero. QUesta deve essere la morte.
«Maria ho perso l’anima!
Aiutami Madonnina mia!»
Odore di bruciato, sempre più forte, il calore che diventa fuoco, arde.
Spalanco gli occhi sul mondo come fosse la prima volta, a fatica riesco a tenerli aperti, ma soltanto per poco. scopri di più su questo libro
Febbre di Johnatan Bazzi (pubblicato da Fandango Libri)
Trama
Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un’infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all’ultimo stadio. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test all’HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato.
Incipit
Tre anni fa mi è venuta la febbre e non è più andata via.
11 gennaio 2016
Trentun anni non ancora compiuti.
Torno dall’università: è ora di pranzo, ma non ho fame.
Cos’hai?
Non mi sento tanto bene, forse mi sta venendo la febbre.
Mi metto sul divano, non riesco a leggere.
La febbre mi viene.
Non va più via.
Una settimana, due settimane.
Un mese.
38, 38 e mezzo, poi s’abbassa ma si blocca lì.
37.4,37.3, non smette, non passa.
La colonnina di mercurio incantata.
L’abbasso.
Risale.
scopri di più su questo libro
Breve storia del mio silenzio di Giuseppe Lupo (pubblicato da Marsilio)
Trama
L’infanzia, più che un tempo, è uno spazio. E infatti dall’infanzia si esce e, quando si è fortunati, ci si torna. Così avviene al protagonista di questo libro: un bimbo che a quattro anni perde l’uso del linguaggio, da un giorno all’altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità.
Incipit
Ho quattro anni e vedo mia madre in cima alla scala, che lucida il lampadario d’ottone. Strofina con l’ovatta imbevuta di Sidol, ma lo fa con troppa calma per essere la vigilia di Natale. E’ in ritardo sulle pulizie, come sempre. Quel tempo non va sprecato. Mio padre gironzola intorno e non muove un dito. Guarda, contempla, misura a occhio. In questo disordine sento dire: «Fra poco avremo sorellina.»
«Quando?» domando io.
Mia madre appoggia il Sidol sul ripiano e con la mano indica cinque: gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio. «Ancora ce ne vuole» tranquillizza. E riprende a lucidare. scopri di più su questo libro
Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio di Remo Rapino (pubblicato da minimum fax)
Trama
Liborio Bonfiglio è una cocciamatte, il pazzo che tutti scherniscono e che si aggira strambo e irregolare sui lastroni di basalto di un paese che non viene mai nominato. Eppure nella sua voce sgarbugliata il Novecento torna a sfilare davanti ai nostri occhi con il ritmo travolgente e festoso di una processione con banda musicale al seguito. Perché tutto in Liborio si fa racconto, parola, capriola e ricordo: la scuola, l’apprendistato in una barberia, le case chiuse, la guerra e la Resistenza, il lavoro in fabbrica, il sindacato, il manicomio, la solitudine della vecchiaia.
Incipit
Mò, quelli là, gli altri, tutta la gente di sto cazzone di paese, vanno icendo che sono matto. E mica da mò, che me lo devono dire loro, quelli là, gli altri, tutta la gente di sto cazzone di paese che sono matto. Pure io lo so, e sempre ci penso, notte e giorno, d’inverno e d’estate, ogni giorno che il Padreterno fa nascere e morire, con la luce e con lo scuro, ci penso, che c’ho sempre pensato per vedere di capire come mai sta coccia mia da quasi normale s’è fatta na cocciamatte, tutta na matassa sgarbugliata fuori di cervello. scopri di più su questo libro
Il colibrì di Sandro Veronesi (pubblicato da La nave di Teseo)
Trama
Marco Carrera è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta – perché sopravvivere non significhi vivere di meno.
Incipit
Il quartiere Trieste di Roma è, si può ben dire, un centro di questa storia dai molti altri centri. E’ un quartiere che ha sempre oscillato tra l’eleganza e la decadenza, tra il lusso e la mediocrità, tra il privilegio e l’ordinarietà, e per adesso tanto basti: inutile descriverlo oltre, perchè una sua descrizione potrebbe risultare noiosa, all’inizio della storia, addirittura controproducente. Del resto, la migliore descrizione che si può dare di qualunque posto è raccotnare cosa vi succede, e qui sta per succedere qualcosa di importante. scopri di più su questo libro