Polar con Mads Mikkelsen: la recensione
Recensione di Polar con Mads Mikkelsen, disponibile su Netflix.
In un’epoca in cui la pensione per molti è solo un sogno o un miraggio, neppure allo spietato e temutissimo Duncan (Mads Mikkelsen) è concesso di godersela in santa pace. O meglio di arrivarci con serenità. Ma non è il conteggio dei contributi versati all’Inps a dargli pensiero, quanto un manipolo di giovani sicari, suoi colleghi, che per ordine del grande capo devono farlo fuori per incassare la sua cospicua pensione dorata. Sfuggito a un’imboscata, Duncan scatenerà tutta la sua ira contro i suoi aguzzini, compiendo una sanguinosissima vendetta.
Tratto dall’omonima graphic novel dello spagnolo Victor Santos, Polar è revenge movie in grande stile, dal gusto fortemente fumettoso e hard pulp ai limiti dell’hard gore. Parecchio spinto sui toni del kitsch e del pop, Polar è uno dei migliori adattamenti degli ultimi anni per il grande schermo. Oltre ad essere, nel “reparto” film, uno dei migliori prodotti targati Netflix.
Diretto dal regista e batterista svedese Jonas Akerlund, Polar è curato su ogni fronte: dalla lucida fotografia alla ritmata colonna sonora, dalla definita caratterizzazione psicologica dei personaggi alla pungente sceneggiatura. A dar man forte c’è anche l’ottima prova di tutto il cast artistico, a partire dall’attore protagonista Mads Mikkelsen in una prova maiuscola e maschia per un personaggio all’apparenza imperturbabile ma denso di turbamenti e sentimenti.
Polar è una sorta di nuovo e altro John Wick, con uno stampo raffinato e scapestrato che piacerebbe a Tarantino e Rodriguez, che non si risparmia in termini di efferatezza e conseguente divertimento di uno spettatore che ha voglia di farsi trascinare da una scia di sangue e crudeltà al limite dell’immaginazione. Inoltre, stando al finale, palesemente lasciato aperto a sviluppi futuri, c’è da aspettarsi e sperare in un sequel ancora più pulp e ancora più polar…