Pinocchio di Enzo D’Alò: meraviglioso burattino
Dopo il burattino marchiato Disney del 1940 e quello plasmato da Luigi Comencini nel 1972, il Pinocchio di Enzo D’Alò sale sul podio delle trasposizioni cinematografiche del capolavoro di Collodi.
Pinocchio di Enzo D’Alò ne ripropone la gioia di vivere e il desiderio di libertà con mirabolante dinamismo e simpatia, oltre che fluidità delle immagini e della vicenda (con alcune piccole ma piacevoli e magiche variazioni sul tema). Mischiando disegni “a pennarello” lucidi e lucenti a sfondi sfumati “a matita”, l’opera vale il prezzo del biglietto anche solo per i paesaggi proposti. Pinocchio è Pinocchio, si sa. Piace a grandi e piccini. Ma anche Enzo D’Alò è Enzo D’alò, e questo già lo sapevamo dai tempi de La gabbianella e il gatto del 1998. Pinocchio ci dà un’ulteriore conferma.