Ovunque sulla terra gli uomini: recensione libro di Marco Marrucci
Recensione del libro Ovunque sulla terra gli uomini di Marco Marrucci.
Coraggio. Tanto coraggio. Questa la parola che sale forte dal nostro animo di lettori esigenti giunti in fondo a Ovunque sulla terra gli uomini di Marco Marrucci. Coraggio che riguarda sia l’esordio di una penna dotata già di uno stile personalissimo e riconoscibile, sia Racconti Edizioni che impavidamente ha buttato il cuore oltre l’ostacolo promuovendo un debutto non facile da digerire. Ma la sfida, per quanto rischiosa, è assolutamente vinta.
Ovunque sulla terra gli uomini sono dieci racconti stipati in poco più di cento pagine che pesano molto in termine di qualità. A dimostrazione che, diversamente da come la società capitalistica ci ha abituato, non è la quantità che conta. Ad impressionare maggiormente, infatti, sono la profondità e la consistenza della scrittura di Marrucci. Uno stile grumoso, fibroso, che non teme periodi lunghi e lunghissimi, multistrato, fitto di dettagli, subordinate e persino parole che mai sono giunte prima al nostro orecchio. C’è quasi una missione, un intento educativo dietro questa narrazione che punta a pungolarci, scuoterci, svegliarci dal torpore che troppa narrativa di bassa lega (che ha invaso gli scaffali di troppe librerie nostrane!) ci ha iniettato negli ultimi anni. Marrucci agguanta quel che rimane dell’esile filo della speranza e sceglie la strada più impervia, tortuosa, sterrata, per portarci a scoprire una nuova luce letteraria, come quel disco luminoso (è il sole o la luna?) in braccio al suggestivo omino sfocato in copertina.
Sono dieci racconti diversissimi da loro, che ora pescano nel mito e ora nell’immaginazione, ora nella realtà storica dai sentori sudamericani ora in quella più vicina a noi occidentali. E ciascuno, in modo anche in questo caso sempre diverso, colpisce la nostra sensibilità di lettori. Ripeto: non sono di facile lettura. Ovunque sulla terra gli uomini non è un libro che si può leggere con la testa fra le nuvole, come svago a tempo perso. L’esordio di Marrucci è impegnativo, richiede un certo sforzo di concentrazione, che però è ben ripagato giunti al punto finale di ogni racconto. Tra questi, spiccano Storia di Gombo e Tuya per la magia sospesa che sa costruire, Contaminazione per il ritmo serratissimo e febbricitante, Le notti sopra la Tessaglia per lo stupore da fanciulli che accende in noi di fronte alla meraviglia di una storia mitologica della buonanotte.
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