Molecole di Andrea Segre: recensione film di preapertura di Venezia 77
Recensione di Molecole di Andrea Segre.
Per la pre-apertura della 77esima Mostra del Cinema di Venezia è stato scelto il nuovo film documentario di Andrea Segre, Molecole. E forse non c’era modo migliore per cominciare un’edizione a dir poco atipica, che si svolge in piena pandemia mondiale con nuove regole e svariate restrizioni per i partecipanti.
Molecole non è un semplice documentario su Venezia, ma il malinconico ritratto di una città duramente colpita nel novembre 2019 dall’acqua alta e alla vigilia, nel febbraio 2020, di un’emergenza sanitaria planetaria. Malinconia che ammanta anche il ricordo, raccontato dalla voce narrante dello stesso Segre, di un rapporto padre-figlio fatto di silenzi e parole non dette.
Siamo di fronte a immagini che difficilmente avremmo immaginato di vedere qualche mese fa: una Venezia completamente svuotata e improvvisamente fragile, nessun turista, il Canal Grande deserto, del tutto scomparso il caratteristico moto ondoso generato dalle imbarcazioni nella laguna. Una città sospesa, in cui il regista si trovava a fine febbraio per lavorare su un altro progetto e che inevitabilmente, a causa del lockdown, ha preso una strada almeno in parte diversa.
Impreziosiscono il racconto di Segre, quelli di alcuni personaggi della laguna, dal pescatore alla vogatrice alla donna che vive al piano terra con le quotidiane difficoltà causate dall’acqua alta. Ma non c’è solo tristezza, in queste immagini e in questi racconti, poiché alla fine ad emergere è l’amore: quello dei (pochi) veneziani nei confronti della loro bella città, ma soprattutto quello di un figlio verso un padre che non c’è più.