Lucky di John Carroll Lynch: la recensione
Recensione di Lucky di John Carroll Lynch.
Lucky è sempre stato sano come un pesce, pur fumando e bevendo a volontà. Fa esercizio fisico ogni giorno, yoga, cammina, insomma si tiene attivo. E non è da poco alla soglia del novant’anni. Poi un giorno ha un mancamento, cade a terra, e fa degli esami per vedere se è tutto a posto. I medici non riscontrano nessun problema, è stato solo un malore passeggero. Lucky però inizia ad avere paura, inizia a temere la morte come mai gli era successo prima.
Esordio alla regia dell’attore John Carroll Lynch, Lucky è una commedia deliziosa, saggia, intelligente, densa di ironia e brio. Un inno alla vita e alla caducità del nostro essere uomini, sempre in equilibrio (in)stabile intorno alle nostre grandi e piccole paure.
Lucky è un film che si identifica interamente nel suo interprete e protagonista, Harry Dean Stanton, morto pochi mesi dopo la fine delle riprese. Un film testamento, di un attore stoico e intrepido, con oltre sessanta film in carriera dagli anni Cinquanta ai Duemila. Pelle e ossa, Harry Dean Stanton ci mette anima e corpo in un personaggio non così asciutto come il suo fisico, magro come un vecchio cactus ma tenace come una pianta grassa del deserto. Inevitabilmente il paesaggio arido ma affascinante dell’entroterra americano è specchio della sua vita interiore.
Pregevole il cameo di David Lynch, che si mette in gioco con suo lato più scherzoso.
Alla regia John Carroll Lynch dimostra personalità, una buona capacità di direzione degli attori e un uso della macchina da presa abile nel mescolare con acume dettagli e campi lunghi, lasciando che sia la realtà a farsi assoluta protagonista dell’inquadratura.