La terrazza di Ettore Scola: 10 frasi e citazioni memorabili
La terrazza di Ettore Scola: 10 frasi e citazioni memorabili.
Era il 1980 quando Ettore Scola portava al 33esimo Festival di Cannes La terrazza, vincendo il premio per la migliore sceneggiatura e quello per la miglior attrice non protagonista a Carla Gravina, che poi si aggiudicherà anche ai Nastri D’Argento.
Scritto dal rodato trio Age-Scarpelli-Scola, così come scritto nei titoli d’inizio, La terrazza è un lucido e disincantato ritratto di una borghesia intellettuale e intellettualoide che non ha più nulla in cui credere nè da chiedere (o pretendere) (d)alla vita. Un film che è un vero pozzo di citazioni che colpiscono nel segno. Ecco quindi le 10 frasi più iconiche de La terrazza di Ettore Scola:
1 – A che ora è la rivoluzione? Si deve venire già mangiati?
2 – Chi è più infelice: uno sceneggiatore o un critico cinematografico? Le loro mogli.
3 – Bisognerebbe raccogliere 500 mila firme per far inserire la televisione nell’elenco delle droghe pesanti.
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4 – Non accadono fatti, ma solo stati d’animo.
5 – Tutti scrivono e nessuno legge. Al cinema poi tutti dirigono e nessuno scrive.
6 – I depressi… che sollievo!
7 – Bisogna capirlo, sta girando due film in uno: il primo e l’ultimo.
8 – Non fa ridere: è volgare, non popolare. Non si deve confondere le due cose.
9 – Risata come trasgressione o come consenso?
10 – Riderà o non riderà? Ecco quello che mi chiedo. Potete giudicare quanto questa incertezza sia dannosa al talento.
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