Intervista a Anaïs Demoustier, Gregory Montel e Jerome Bonnell per il film Chère Léa

Intervista a Anaïs Demoustier, Gregory Montel e Jerome Bonnell per il film Chère Léa.

chere lea attori filmVenerdì 29 ottobre, all’interno della rassegna France Odeon dedicata al cinema francese, è stato presentato in anteprima internazionale Chère Léa, il nuovo film di Jerome Bonnell con protagonisti Anaïs Demoustier e Gregory Montel. In occasione dell’incontro con la stampa, gli ho fatto un paio di domande… ecco cosa mi hanno risposto!

Chère Léa è un film di sentimenti e situazioni d’amore per lo più in spazi chiusi come una stanza o un bar. Mi ricorda molto i film di Philippe Garrell. Quali sono i tuoi punti di riferimento e le tue fonti d’ispirazione?
Jerome Bonnell: Mi piace molto Garrell, ma anche altri registi, però la mia fonte d’ispirazione fondamentale è la vera vita. E’ interessante il fatto che non si sa veramente che cosa la coscienza sta costruendo. Io ho l’illusione di poter costruire un racconto, una storia, però la coscienza è un’entità furba e non sai dove ti porta. La questione della mascolinità era un tema su cui mi volevo interrogare e Gregory Montel è stato favoloso perchè mi ha portato e trascinato in quel punto di incontro tra la sua personalità e le mie idee, e alla fine mi sono ritrovato ad essere spettatore del mio film. Sono stato molto sorpreso di quello che avevo scritto e di come si è materializzato.

Come avete lavorato sui personaggi di Chère Léa?
Gregory Montel: Abbiamo lavorato insieme piuttosto tardi, non abbiamo fatto un lavoro prima del film. Abbiamo imparato a conoscerci sul set, però quando è già tutto scritto nella sceneggiatura e i personaggi sono così tanto costruiti, allora la cosa nasce naturalmente. Nella sceneggiatura si trova già tutto, è un documento che racchiude tutti gli aspetti tecnici ma anche la parte sentimentale. Per la prima volta per me ho lavorato con dei dialoghi di grande qualità che ho adorato.
Anaïs Demoustier: Avevo già lavorato con Jerome Bonnell, conoscevo il suo modo di lavorare e la raffinatezza della sua scrittura. Sapevo quanto fosse bravo a filmare i sentimenti, la loro complessità ma anche il loro aspetto divertente e umoristico. C’era poi una vera sfida con questo ruolo, ossia avere poche scene insieme a Gregory Montel ma con un’alta densità drammatica.
Jerome Bonnell: C’è stata una grande armonia tra noi, anche se ho lavorato con loro due con modalità molto diverse. Anais aveva un bisogno molto forte di discutere e di approfondire le scene, mentre Gregory era molto più concreto, molto più nell’azione. Questo aspetto molto istintivo del suo personaggio, Gregory l’ha capito benissimo, ha colto la paura dell’interrogarsi che è tipica di noi uomini. Trovo molto bello il risultato ottenuto. Ricordo in particolare la prima scena che abbiamo girato: ho chiesto a entrambi di trattenere al massimo le emozioni, muovendosi come se stessero camminando sulle uova, con silenzi lunghi e importanti.

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