Il caimano: riflessioni a margine di uno spettatore recidivo…

il_caimanoQuanto segue non è una recensione, ma “solo” una breve riflessione sul film dopo averlo rivisto – e sarà la terza o quarta volta – qualche sera fa in tv …

Il caimano, ovvero la tragedia di un uomo ridicolo. Ma chi: Bruno Bonomo o Silvio Berlusconi? E’ su questo doppio binario, tra cinema e vita, fiction e (triste) realtà, che si muove il film di Nanni Moretti. Ed è dal primo, il personaggio interpretato da un intenso e sempre trafelato Silvio Orlando, che parte una vicenda che procederà a passo spedito e opprimente verso una chiosa con inquietante e solenne pompa magna sul signore di Forza Italia. Va quindi primariamente in scena un film drammatico, che a più riprese veste e sveste gli abiti di film politico. Sullo sfondo di una “Italietta” allo sbando che tocca il fondo e continua a scavare, Bruno Bonomo è un disperato, un regista fallito di film trash dai titoli improponibili (come dimenticare Maciste contro Freud o Mocassini assassini, ma soprattutto Stivaloni porcelloni!). La vita e il cinema gli hanno da tempo immemore voltato le spalle fino al giorno in cui, sulla sua scrivania, casca dal cielo un copione coraggioso, di quelli che ti portano o alle stelle o alle stalle. Protagonista è Silvio Berlusconi. “Ma è inutile fare un film sulla storia di Berlusconi perché tutti sanno già tutto e poi lui ha già vinto. Ci ha cambiato la testa trent’anni fa” afferma Moretti nel film. Parole sante. E allora facciamo una commedia, “perché in Italia è sempre il momento di fare una commedia”. Ecco quindi che Il caimano, anche facendo leva su frasi sentenza come queste, indossa più manti, più pelli, finché forma e contenuto si fanno ad un tempo dolci e amari, tristi e ironici, terrificanti e sornioni.

Questo ragionamento ci conduce quindi a cambiare il nostro incipit in “Il caimano, ovvero la commedia di un uomo ridicolo”. Una triste commedia, attuale, spaventosamente attuale, sempre più attuale, dove Bonomo ha perso, ma Berlusconi, pur condannato, ha vinto, anzi ha già vinto. Fuoco e fiamme sullo sfondo. Sagoma nera. Buio.

Un commento

  • Eh, come non essere d’accordo, purtroppo… Comunque ridiamoci su: “Maciste contro Freud” non me lo ricordavo proprio! 😀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.