I figli della notte: il fantasma del (grande) film che non è
I figli della notte sembra un film attraversato da fantasmi, anche se i protagonisti lo solcano in carne e ossa. Anzi, forse è esso stesso il fantasma di sè, di quel film che poteva essere ma non è.
I figli della notte di Andrea De Sica, nipote di Vittorio De Sica, è un esordio che sa rimanere attaccato allo spettatore, anche se il frutto raccolto non è del tutto maturo e molte cose rimangono incerte, acerbe, in sospeso, forse volontariamente o forse no.
Senza dubbio è un film coraggioso per tanti motivi: l’ambientazione nevosa, interamente divisa tra un collegio anonimo e severo e un night club altrettanto impersonale e disturbante; la scelta d’aver a che fare con attori giovanissimi, ma assolutamente in parte; l’idea di una regia non facile ma ancora non autoriale.
I figli della notte è un film che, e si sente, nasce da un’urgenza, quella di realizzare un’idea che non può più rimanere nella testa e sulla pagina scritta. È un urlo che desidera di farsi sentire e anche di staccarsi dal peso di un cognome importante e ingombrante. Andrea De Sica in questo ci riesce, si divincola dai cromosomi familiari più votati a toni da commedia per sposare un mood nerissimo, duro, a tratti indecifrabile. C’è quindi uno strano e morboso appeal che guida e sorregge questo debutto.
I figli della notte, però, forse per motivi produttivi, dà l’impressione d’essere solo un abbozzo, un embrione (anche un po’ deforme) del film che poteva e doveva essere. Con una mezz’ora in più dedicata allo sviluppo dei personaggi e delle situazioni, avremmo assistito ad un film che colpiva basso, in bilico tra il surreale e il visionario. Prospettive assolutamente insolite per un debutto e per un film italiano.
Pur coscienti di questo, si esce di sala con l’amaro in bocca, come d’aver gustato un caffè che poteva essere molto più dolce o molto più amaro, certamente con un sapore più deciso.
C’è comunque un’idea di cinema dietro, ancora non propriamente compiuta, ma c’è. E questa è già una notizia positiva. Andrea De Sica, quindi, pur con le migliori intenzioni, inciampa nel suo esordio, ma sa rialzarsi, consapevole di avere davanti ancora tanta strada da fare. Ma si è conquistato la nostra attenzione.