Grandma di Paul Weitz: la nonna rock che tutti vorrebbero
La nonna è sempre la nonna. Anche quando è lesbica, acida, senza peli sulla lingua, fin troppo arzilla e giovane dentro più di un ventenne. Anche quando è inquieta nell’anima come Patti Smith e assomiglia esteticamente a Mick Jagger. E Grandma di Paul Weitz è Grandma, ovvero un piccolo grande film, che nella sua ora e venti minuti di durata sparge contenuti da vendere.
Grandma, disponibile su Netflix, è una sorpresa. Una storia piccola ma non insignificante, semplice ma non sempliciotta né semplicistica. Protagonista e mattatrice assoluta è Lily Tomlin nei panni di Elle, nonna senza freni che si ritrova da un momento all’altro a dover aiutare la nipote Sage (una tenera Julia Garner) in merito ad una questione assai spinosa: abortire. Ma servono dei soldi. Che non ci sono. Allora per trovarli non c’è altra soluzione che andare in giro a chiedergli, tra vecchi debitori, vecchi e nuove amanti, figlie con le quali i ponti sono saltati da anni.
Grandma di Paul Weitz (suoi, tra gli altri, About a boy e In Good Company) è un road movie intimista, scritto da Dio e recitato con una naturalezza che mette lo spettatore subito a proprio agio, comodo, pacioso, con un bel sorrisetto stampato sulla faccia. Sì, perché Grandma fa molto ridere, e questo è frutto di una sceneggiatura scritta davvero con attenzione. L’idea è delle più semplici, ma cammina solida grazie a dialoghi che sono pura dinamite. Non si può sapere cosa uscirà dalla bocca di Elle, brusca e simpaticissima allo stesso tempo. Si ride sì, ma si pensa anche. Grandma compie questo piccolo miracolo di accostare gli opposti senza farli cozzare, senza presunzioni, ma solo tanta umiltà.
Insomma, Grandma è uno di quei film che non impegna minimamente lo spettatore, ma giunti ai titoli di coda ci fa sentire un pochino arricchiti dentro. Un po’ come fa ogni nonno con i propri nipoti, con quella saggezza di vita che passa anche nei gesti più genuini e ovvi. Come quelli di Elle, che non vuole altro che soddisfare la richiesta d’aiuto di una nipote, (ri)guardando a qualche errore commesso in passato e che sarebbe meglio far evitare in futuro a chi si ha a cuore.