Ella e John – The Leisure Seeker: recensione
Scritto da Biancamaria Majorana.
Dopo il successo de La Pazza Gioia, per Paolo Virzì un altro road movie: Ella e John – The Leisure Seeker, tratto dall’omonimo romanzo di Michael Zadoorian (tradotto in italiano col titolo In viaggio contromano), presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Stavolta, però, non sono i panorami della Versilia, tanto cari al regista livornese, a fare da sfondo al suo viaggio, ma l’U.S. Route 1, con destinazione Key West.
Protagonisti due attori d’eccezione: Donald Shuterland (John) e Ellen Mirren (Ella) nelle vesti di una coppia di anziani coniugi che la malattia rischia di separare. Per sfuggire a cure mediche invadenti tanto quanto i loro figli, di nascosto decidono di mettersi in viaggio con il camper delle vacanze di una vita. Destinazione finale: la casa di Ernest Hemingway, autore di culto per John, ex professore di filosofia.
Virzì, al suo primo film in lingua inglese e di produzione americana, sembra sentirsi a proprio agio anche al di fuori dei confini italiani, mantenendo immutato quel suo sguardo, diretto e immediato, agrodolce e incuriosito dalle pieghe di quella parte di umanità spesso lasciata in ombra. Se nella Pazza Gioia era la follia ad essere trattata nel suo risvolto più umano, in Ella e John – The Leisure Seeker è l’anelito di vita della senilità ad essere tratteggiato senza retorica.
Ella e John, prima ancora che due anziani, sono marito e moglie, un uomo e una donna animati da un grande amore e da un attaccamento profondo all’esistenza. Lui, svagato e affettuoso, lei, lucidissima ma insidiata da un male che le lascia i giorni contati, vivono gli ultimi passi di marcia delle loro vite con una dignità che non sembra scalfita dagli acciacchi che hanno colpito i loro corpi.
Il loro viaggio sul Leisure Seeker – questo il nome del camper un po’ arrugginito che racchiude i ricordi di una vita – si dipana tappa dopo tappa tra risate e commossa tenerezza. Non c’è nulla di patetico o tendente alla lacrima facile nella regia di Virzì, abile nel costruire una sceneggiatura delicata e mai invadente, che non nasconde di voler mettere i sentimenti al centro della sua narrazione.
Ellen Mirren e Donald Shuterland si muovono in un viaggio contro un tempo che gli è nemico, sullo sfondo di un’America trumpista, consumistica e superficiale, in cui la casa di Hemingway non è altro che un’attrazione turistica per avventori alla ricerca di autoscatti. Ma in questa realtà complessa e stratificata, confusionaria e caotica, resta un punto fermo: i sentimenti che legano i due anziani al termine delle loro esistenze, e lo sgangherato camper diviene per Ella e John rifugio per gli ultimi spasmi vitali di una coppia che decide di percorrere il viale del tramonto con la stessa energica tenacia di quando erano giovani.
Concludendo, come Virzì non ha avuto paura di affrontare un tema delicato e facilmente derubricabile nel patetico come quello della vecchiaia, così Ella e John – The Leisure Seeker non ha paura d’essere una corsa stramba ma autentica dentro la vita, un ballo struggente e buffo che ci accompagna nell’irrinunciabile libertà di “guidare” la fine della nostra esistenza.