blog di cinema e recensioni film
“Al mondo c’è più bisogno di un buon spaghetto al pomodoro che di un branzino al cioccolato”. Il film di Falaschi sposa il motto dello chef Vinicio Marchioni e convince per il perfetto equilibrio degli ingredienti e lo sguardo sul sociale.
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La famiglia è sempre la famiglia. Su questo pilastro si erge “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, che dopo la parentesi americana (“La ricerca della felicità”, “Sette anime”, ecc.) torna al cinema che lo ha reso celebre in patria, quello familiare, isterico, iper-reale.
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“Chiamami col tuo nome” funziona per la dolce sensualità emanata dai corpi dei due protagonisti. Guadagnino c’è, ma si disciplina, contenendo i soliti eccessi del suo sguardo nel puntarlo su queste due figure, un adone e un comune mortale.
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“Il premio” di Alessandro Gassmann è un film fresco, garbato, che dispensa pillole di riflessione tra un sorriso e l’altro. Un film sui rapporti familiari con un’impronta autobiografica che sa diluirsi fino a dissolversi e parlare a ciascuno di noi.
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