Belfast di Kenneth Branagh: recensione film
Recensione di Belfast di Kenneth Branagh.
Restare o partire? È uno degli interrogativi che guidano il cammino dell’uomo, di ogni uomo. Un percorso costellato di scelte, incroci, decisioni da prendere per il proprio futuro, vicino o lontano da casa. Ma in tutto questo ciò che più conta non è dove andiamo ma da dove veniamo.
Kenneth Branagh scava nel proprio passato e realizza una piccola grande opera che è un inno alla vita e alle origini. Belfast, dietro ad un titolo che abbraccia e rappresenta un’intera comunità, ci racconta di un gruppo di famiglia in un interno dal valore universale, ricordandoci che nel grande ci sono tanti piccoli e in ogni piccolo c’è il grande.
Belfast di Kenneth Branagh, divinamente immortalato dietro una fotografia in bianco e nero che ha del magico, del senza tempo, quasi del paradisiaco, è un film delle piccole cose, dei piccoli gesti, delle piccole persone e della loro relazione col mondo, con gli altri, col “diverso”. I protagonisti del film nella loro vita hanno visto solo Belfast, città vissuta come un grande villaggio, un manipolo di strade in cui tutta un’esistenza si è svolta senza strappi o scossoni. Un giorno però arriva la guerra. E allora si deve decidere: restare e forse morire oppure partire e sicuramente sopravvivere?
Belfast non alza mai i toni, anzi li (man)tiene fin troppo dimessi, sposando in tutto e per tutto il punto di vista di un bambino, di un piccolo grande uomo del domani, ai cui occhi anche la scazzottata tra il padre e un guastafeste del quartiere appare con una gag da slapstick. Kenneth Branagh sceglie questo punto di vista, perfettamente coerente con il messaggio di pace, dialogo e convivenza che vuole trasmettere. Ed ecco allora che un film come Belfast, in questi tempi di guerra, ricopre una grande importanza.
Un film piccolo, quasi dimesso rispetto agli standard di Baffo Branagh, anche per questo mi è stato simpatico fin da subito, a differenza delle ultime opere del nostro. Commovente, interessante e zeppo di “cuore”, davvero delizioso.