Allied – Un’ombra nascosta: la rinascita di Zemeckis
Allied – Un’ombra nascosta segna il grande, inaspettato, ritorno di Robert Zemeckis. Dopo oltre dieci anni di parabola sempre più discendente e scarna di personalità, con film in computer grafica come Polar Express (2004), La leggenda di Beowulf (2007)e A Christmas Carol (2009), seguiti da pellicole più “reali” ma deludenti come Flight (2012) e The Walk (2015), il regista statunitense ritrova lo splendore di un tempo e ci regala un film teso, ricco di suspense, ispirato nella regia, insomma senza tanti giri di parole semplicemente bello.
Allied – Un’ombra nascosta è in primis il frutto di una grande sceneggiatura. Lo sceneggiatore e produttore esecutivo Steven Knight ha dichiarato che il film s’ispira ad una storia vera che gli hanno raccontato quando aveva 21 anni e alla quale ha lavorato, limandola e affinandola, per circa 30 anni. Il risultato è strabiliante, denso, omogeneo, privo di scollature o cali di tensione. Allied – Un’ombra nascosta è una grande storia e un grande thriller, capace di catturarci sin dalla sequenza d’apertura. Un’opera cosciente dei propri punti di forza, così come Zemeckis è cosciente dell’inserimento di sequenze capaci di rimanere impresse nelle mente di chi guarda. Su tutte, la scena d’amore nell’auto immersa nella tempesta di sabbia nel deserto, con la macchina da presa che in piano sequenza gira nell’abitacolo per poi uscirne dal vetro posteriore. Ma anche il parto della protagonista sotto il bombardamento e lo schianto dell’aereo nazista nel campo dietro la casa dei protagonisti sanno farsi ricordare. Zemeckis, insomma, sa il fatto suo e dimostra di saper usare bene il digitale. Magari non è così ben camuffato col reale, ma è di sicuro impatto sullo spettatore.
Allied – Un’ombra nascosta è inoltre la grande prova di due degli interpreti più amati e quotati al mondo: Brad Pitt e Marion Cotillard. Sorvoliamo sulla loro probabile liaison colpevole (forse!) d’aver fatto capitolare l’unione tra Pitt e Angelina Jolie. Stiamo invece sulla loro performance, sul loro affiatamento in scena. Brad Pitt è preciso, imponente, statuario. Una nuova grande prova, pari a quelle in Bastardi senza gloria e Fury. Marion Cotillard è divina, mai manierista, anche se un po’ costruita a tratti. Ma il suo gusto francese sa coagularsi bene con quello americano del compagno di scena.
Detto questo, va riconosciuto a Zemeckis anche il coraggio d’aver ambientato la prima parte del film a Casablanca, con tutto quello che inevitabilmente comporta in relazione al memorabile film del 1942 diretto da Michael Curtiz e interpretato dall’impareggiabile coppia Humphrey Bogart-Ingrid Bergman. Lo charme e l’eleganza dei costumi e delle scenografie della prima parte di Allied – Un’ombra nascosta colpiscono nel segno, e hanno poco da invidiare a quelle del celebre film degli Anni Quaranta. Dal canto loro, Pitt-Cotillard non temono il paragone con Bogart-Bergman, e ne escono a testa alta.