A tuo rischio e pericolo: il (buon) bignami horror di Netflix
Recensione di A tuo rischio e pericolo su Netflix.
Cinque cortometraggi, della durata variabile dai 2 ai 9 minuti ciascuno, per una carrellata, velocissima, giocoforza parziale e altalenante negli esiti, ma allo stesso tempo gratificante e con alcuni spunti di pregio, nel genere horror. Don’t watch this, in italiano A tuo rischio e pericolo, riecheggiando vagamente il noto Non aprite quella porta, è una mini-antologia del terrore per chi ha voglia di un assaggio, quasi un fast food, del brivido, dove ogni corto è un boccone che non sempre sazia ma sa colpire certe papille gustative dei nostri desideri più oscuri e dannati.
Il braccialetto dell’amicizia, La stanza dei rompicapi, Incommodum, Vietato entrare e Antoni Psycho sono i titoli dei cinque “episodi”. I temi sono i più diversi e anche opposti tra loro: un’amicizia da consumare “a cuore aperto” a colpi di bisturi, la morte che corre sul web in videogiochi che hanno fatali conseguenze nella realtà, un divertissement di montaggio dal gusto vintage, la più classica casa abitata da strane creature da riprendere con la videocamera da youtubers, le affinità elettive tra bellezza e cannibalismo.
Senza alcun dubbio, Il braccialetto dell’amicizia è il più riuscito dei cinque, sia per il gusto registico sia per i dettagli impressi nel rapido ma riuscito scavo psicologico dei personaggi. Nelle atmosfere, soprattutto domestiche, ricorda Scream, ma anche The Ring, per non dire il Lanthimos de Il sacrificio del cervo sacro (ri-leggi la recensione).
A suo modo, lascia qualche suggestione anche Incommodum, richiamando molto al cinema surrealista e al “montaggio delle attrazioni” tipico dei film degli anni Venti del Novecento. C’è un po’ del Bunuel di Un chien andalou, IT e tutti i clown del genere, The Others, Saw, Arancia meccanica e altri ancora.
Molto interessante, per la tecnica espositiva e narrativa, nonché per la performance di Antoni Porowski, Antoni Psycho, che ovviamente rimanda al celeberrimo film di Hitchcock del 1960 per molteplici motivi: la prima scena con establishing shot sulla metropoli, gli inquietanti sguardi in macchina alla Anthony Perkins, la scena della doccia e le uccisioni che si compiono nella vasca.
Di valore minore, anche se di buona fattura, La stanza dei rompicapi e Vietato entrare.
Comunque sia, per chi ha voglia di qualche brivido fugace, cotto e mangiato senza pensarci tanto, A tuo rischio e pericolo è un rischio, e un pericolo, che invitiamo a cogliere.