10 curiosità sul film Toro Scatenato di Martin Scorsese
10 curiosità sul film Toro Scatenato di Martin Scorsese.
E’ considerato uno dei film sul pugilato più belli di sempre. Ma Toro Scatenato è anche un film sulla boxe, infatti a ben vedere è quasi più un “dramma della gelosia”. Da qualunque prospettiva lo si guardi, comunque sia siamo di fronte ad un film magistrale. E questo per vari motivi. Ecco quindi 10 curiosità sul film Toro Scatenato di Martin Scorsese che (forse) non sapevate:
1 – E’ stato Robert De Niro a proporre a Scorsese di girare Toro Scatenato. De Niro, infatti, fu una vera ancora di salvataggio per Scorsese che dopo il flop di pubblico e critica di New York, New York dal 1976 al 1978 era caduto in depressione.
2 – Il punto di partenza del film è l’autobiografia scritta da Jake La Motta assieme a Joseph Carter e Peter Savage, poi anche coproduttore del film. Nel passaggio dal libro al film, i due fratelli di Jake, Joey e Pete, vengono riuniti in una sola figura, interpretata da Joe Pesci.
3 – Paul Schrader dà la struttura alla sceneggiatura, però poi lascia. Scorsese e De Niro quindi vivono sotto lo stesso tetto per due settimane e mezzo e riscrivono tutte le scene e tutti i dialoghi.
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4 – Le scene di combattimento sono le prime ad essere girate, per dieci settimane. La tenuta fisica di De Niro è straordinaria, è praticamente instancabile, tanto che il girato delle scene sul ring equivale a quello di 10 film messi insieme. Nelle scene degli incontri c’era un sacco per allenamenti sul set e fuori campo si poteva sentire De Niro che lo prendeva a pugni e poi di colpo entrava nell’inquadratura, sudato e pronto a combattere.
5 – Scrosese opta per il bianco e nero per tre motivazioni principali: è preoccupato dall’alterazione della pellicola a colori; i suoi ricordi della boxe degli anni Quaranta sono in bianco e nero, come i cinegiornali e le foto dell’epoca; non vuole mostrare a colori tutto il sangue previsto nello script.
6 – Scrosese utilizza spugne all’interno dei guantoni e tubicini tra i capelli dei pugili per produrre schizzi e rivoli di sudore e di sangue.
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7 – Il lavoro sul sonoro, opera di Frank Warner, è pazzesco. Sappiamo che usò, tra gli altri, rumori di colpi di fucile e di angurie che si rompevano, anche se non rivelò mai come aveva realizzato gran parte degli effetti. Il segreto fu tale che arrivò a distruggere tutti i nastri degli effetti al termine della realizzazione del film, in modo che nessun altro potesse utilizzarli.
8 – Per la colonna sonora, Scorsese utilizza le canzoni della sua giovinezza, prendendole direttamente dalla sua collezione di 78 giri. Ogni scena si riferisce ad una data precisa e le canzoni che si sentono sullo sfondo sono esattamente le canzoni che la radio trasmetteva in quel periodo.
9 – De Niro prende lezioni di boxe direttamente da Jake La Motta, che la United Artists ingaggia come consulente cinematografico. Ogni giorno, per sei mesi prima dell’inizio delle riprese, De Niro frequenta l’ex campione del mondo affrontando gli allenamenti con lo spirito di un vero atleta. La Motta, che a causa di un pugno preso da De Niro si ruppe le capsule dei denti superiori (prontamente risarcite dalla produzione), dichiarò che l’attore poteva tranquillamente rientrare nella classifica dei 20 pesi medi del mondo.
10 – Fu Robert De Niro a proporre e imporre a Scorsese che l’aumento di peso di La Motta negli anni Cinquanta e Sessanta non fosse artificiale. Questo comportò una lunga pausa nella lavorazione del film: per tutta l’estate del 1979, De Niro si abbuffa nei ristoranti del Nord Italia e della Francia, mangia e dorme a spese della produzione e per l’inizio dell’autunno è ingrassato di 25 chili, cosa mai vista prima nella storia del cinema.